| 
  • If you are citizen of an European Union member nation, you may not use this service unless you are at least 16 years old.

  • You already know Dokkio is an AI-powered assistant to organize & manage your digital files & messages. Very soon, Dokkio will support Outlook as well as One Drive. Check it out today!

View
 

post_translation_Short Paper_2_Changing_roles_of_educators

This version was saved 15 years, 5 months ago View current version     Page history
Saved by Giulia
on November 4, 2008 at 2:29:18 am
 

Qui il titolo


Qui il testo ...

(qualcuno dei miei studenti si offre di tradurre questo post in italiano? Qualcuno si offre di correggere il mio inglese?)

Vorrei raccontarvi la storia di Don Milani. Un prete attivo in Toscana, nei dintorni di Firenze, negli anni Sessanta. Faceva parte della chiesa ma era in opposizione con il sistema ecclesiastico, essendo la sua idea di base:"Diciamo alle persone di voler spiegare loro il Vangelo ma se queste persone sono analfabete non possono comprendere il significato di cio' che stiamo cercando di spiegare. Dunque, per cominciare bisogna dare loro un'educazione, un'educazione laica, non religiosa. Se non ci occupiano per prima cosa dell'istruzione laica delle persone allora siamo degli ipocriti".

Don Milani fu aspramente accusato e perseguitato dalla chiesa. Fu quindi mandato in un cittadina molto piccola, Barbiana, sulla cima di una montagna (il Monte Giovi) abitata da una manciata di contadini. Non si arrese. Fondo' la "scuola di Barbiana" dove insegno' ai figli dei contadini. La scuola divenne incredibilmente famosa. Insegnanti, professori, giornalisti, politici, intellettuali vennero da tutta Italia per visitare la sua scuola. Don Milani li mise tutti insieme ai loro giovani studenti e a tutte queste persone colte non era consentito parlare da una cattedra (sedia) come erano soliti fare ma potevano partecipare alle lezioni soltanto insieme agli studenti.

Per riuscire a capire il lavoro di Don Milani puo' essere utile dare un'occhiata al libro scritto da otto dei suoi studenti, "Lettera a una Professoressa", che e' diventato molto famoso. Casualmente e stranamente, ho trovato questa traduzione in Inglese in un sito Indiano, chiamato Shikshantar, L'Istituto Popolare per l'Educazione e la Crescita rivedute, dedicato all'istruzione e allo sviluppo in India. Questo libro e' una chiara accusa al sistema scolastico pubblico concepito per le persone ricche a danno di quelle povere.

La scuola di Don Milani era una scuola a tempo pieno. L'alternativa per quei poveri giovani contadini sarebbe stata di lavorare dall'alba al tramonto per quasi niente, tranne che la poverta' per tutta la loro vita. La scuola di Don Milani significava lottare per la crescita tutti i giorni. Per afferrare ogni possibile suggerimento al fine di dare un senso alle cose. Nella scuola di Don Milani crescere era difficile ma divertente e estrememente gratificante. I confini tra le materie scolastiche erano estrememente labili. Lo scopo non era nel coprire un dato numero di punti in un insieme di materie. Lo scopo era sperimentare a fondo i fatti rilevanti per la vita di quegli studenti con l'esaminare tutte le materie legate in qualche modo a quei fatti. Potete iniziare leggendo una poesia, poi focalizzando su una singola parola, analizzando il suo significato, l'etimologia,la sua traduzione in alcune lingue straniere; potete terminare facendo qualche tipo di esercizio pratico legato a quella parola trovata nella poesia, lavorando un pezzo di legno con un tornio. Gli studenti potevano apprendere molti lavori manuali nella scuola. Sperimentarono lo scrivere collettivo, un tipo di wiki ante litteram, scrivendo concetti su pezzi di carta, raggruppandoli e ordinandoli, scartando i meno importanti, raggrupparli nuovamente e cosi' via. "Lettera a una professoressa" fu scritto cosi'. Nessuno fu lasciato solo; non appena qualcuno aveva imparato qualcosa di nuovo, questi sapeva di dover aiutare gli altri.

Fu una grande esperienza. Quegli studenti impararono francese, inglese, tedesco. Andarono all'estero durante l'estate a lavorare e imparare.Diventarono persone colte. La scuola convenzionale li avrebbe relegati al loro ruolo storico di persone povere. Don Milani capi' che il sistema scolastico era incapace di dare la parola alle persone povere. Lui enfatizzo' il ruolo del sistema scolastico come uno strumento potente del governo. Cosa cambio' dopo questa sbalorditiva esperienza? Pressoche' niente. L'inattivita' del sistema scolastico e' incredibilmente forte.

Comments (0)

You don't have permission to comment on this page.