| 
  • If you are citizen of an European Union member nation, you may not use this service unless you are at least 16 years old.

  • You already know Dokkio is an AI-powered assistant to organize & manage your digital files & messages. Very soon, Dokkio will support Outlook as well as One Drive. Check it out today!

View
 

Ruffa Sara

Page history last edited by Sara Ruffa 13 years, 5 months ago

PORTFOLIO

Ad ogni incontro devi esprimere i tuoi pensieri sul film proposto editando questa pagina e scrivendo nello spazio sotto a ciascuna domanda

 


12 ottobre 2010: CARO DIARIO di Nanni Moretti, Italia 1993 (IV episodio: Medici) 30'

 

Che ti senti di dire dopo aver visto questo film?

Credo che l'episodio visto metta in risalto con pungente ironia alcuni aspetti del rapporto paziente-medico estremamente importanti per entrambe le figure. Nanni Moretti con estrema sapienza riesce a far emergere il disagio di una persona che ha dei disturbi, disagio incrementato notevolmente non tanto dalla mancata diagnosi dei professionisti, quanto dal loro atteggiamento superbo e dalla loro inettitudine all'ascolto.

Il detto episodio appare come una divertente denuncia non all'ordine medico o alla figura professionale, quanto allo stereotipo sempre più diffuso del medico onnipotente, iperspecializzato, che non riesce a vedere al di fuori della sua personale area di formazione specialistica.

 

 

 

 

La visione del film che riflessioni ha indotto sulla tua idea della professione medica?   

Io credo che il medico abbia un ruolo sociale rilevantissimo: dovrebbe perciò riuscire a non elevarsi al di sopra dei pazienti, che vedono in lui una sorta di dio guaritore.

La malattia (grave o meno) è una situazione che induce comunque insicurezza, ansia, paura: il medico è visto con gratitudine e rispetto, con riverenza, e quindi dovrebbe, secondo me, fare di tutto per tranquillizzare chi ha di fronte e soprattutto fare di tutto per aiutarlo, con umiltà, senza quel senso di onniscienza che trapela dal film.

 

 

 

 

 

Allega tutte le integrazioni che vuoi (articoli di giornale, riferimenti a film, documentari o video, citazioni da libri, poesie, immagini, siti web, ecc.)

http://www.youtube.com/watch?v=4oj3DQiYkoc&feature=fvst

Questa bellissima canzone di De Andrè rappresenta benissimo il concetto che ho cercato di esprimere nelle righe sopra: è la storia di un bambino, che sogna a occhi aperti di diventare un medico, per guarire i ciliegi che credeva feriti, e che invece, una volta cresciuto e diventato ciò che voleva, deve perdere tutto il suo senso misericordioso per le regole del business: 

E allora capii fui costretto a capire 
che fare il dottore è soltanto un mestiere 
che la scienza non puoi regalarla alla gente 
se non vuoi ammalarti dell'identico male, 
se non vuoi che il sistema ti pigli per fame. 

Io penso che un medico dovrebbe farsi guidare dal cuore, dalla voglia di salvare la vita altrui e di alleviare le sofferenze di chi ha davanti: i soldi sono essenziali, oggi come ieri, ma un medico non è un manager, non è un imprenditore, non è un broker. O comunque non è quello che gli è richiesto. Al medico sono richieste umiltà, diligenza, serietà: sono tutte cose che giuriamo al momento della Laurea, con il giuramento di Ippocrate (http://www.unicz.it/didattica/corsi/anatomia_umana/giuramento_di_ippocrate_testo.htm).

Spero sinceramente di riuscire a rispettare i principi sacrosanti di questo giuramento, spero che tutti riescano a farlo, nel bene del malato, perchè ognuno ha avuto a che fare con la sofferenza di un amico, un parente, una persona vicina, e un medico in primis dovrebbe capirla. Questo è secondo me il dovere di un medico.

 

 


19 ottobre 2010: UN MEDICO UN UOMO di Randa Haines, USA 1991, 124'

 

Che ti senti di dire dopo aver visto questo film?

Dopo aver visto il film con la consapevolezza che fosse comunque ispirato ad una storia vera ho avvertito un notevole senso di amarezza. 

Jack Mckee, abile chirurgo, esperto, con una carriera promettente, un rapporto di coppia all'apparenza soddisfacente è in realtà soltanto un braccio elettronico, che entra in sala, opera con sapienza e se ne va, con lo stesso coinvolgimento emotivo con cui un meccanico ripara un guasto ad un auto.Solo la malattia, la paura della morte, la sensazione orrenda di dover lasciare la vita in mano a qualcuno che si disinteressa completamente di "Jack-persona" e si preoccupa solo di "paziente-con-tumore" e l'incredibile serenità e consapevolezza di June riescono a farlo cambiare, a farlo finalmente diventare un Medico.

 

 

 

La visione del film che riflessioni ha indotto sulla tua idea della professione medica?

 

Io spero che quella vista nel film sia un'eccezione, spero che al mondo esistano medici che vogliono aiutare i pazienti, che fanno questo lavoro per cercare di rendere migliore la vita degli altri, e non perchè sono soltanto interessati a scovare la variante rara di chissà quale malattia. Io spero davvero che ci siano medici interessati al malato più che alla malattia.

 

 

Allega tutte le integrazioni che vuoi (articoli di giornale, riferimenti a film, documentari o video, citazioni da libri, poesie, immagini, siti web, ecc.)

http://www.corriere.it/cronache/10_ottobre_24/medico-ucciso-paziente_132f345c-df9e-11df-ae0f-00144f02aabc.shtml

Questa notizia di meno di un mese fa' mi ha molto colpita, e anche turbata. Sicuramente il medico ucciso non aveva niente a che fare col protagonista del film, però viene da riflettere sulla disperazione in cui arriva a versare un malato, che affida a un altro la sua vita, il suo benessere: è molto difficile da accettare per chiunque, soprattutto nella nostra società, in cui ognuno pensa di poter fare tutto autonomamente, confidando unicamente sulle proprie forze. 

http://salute.aduc.it/notizia/eutanasia+medico+malato+chiede+legalizzazione_119175.php

Navigando su internet ho poi trovato questa storia, la storia di un uomo che sta morendo per un cancro diagnosticato quando era già allo stadio terminale. Niente di nuovo, purtroppo, se non che l'uomo in questione è anche un medico, che adesso si batte affinchè nel suo Paese, la Nuova Zelanda, sia legalizzata l'eutanasia, perchè durante la sua carriera ha avuto modo di vedere centinaia di volte la sofferenza più crudele e assurda in cui un malato può cadere, e vorrebbe la possibilità per se stesso e per gli altri di decidere fino a che punto la vita meriti di essere vissuta. A prescindere dai risvolti morali e dal consenso o dissenso con la sua battaglia, credo che sia ammirevole la sua lotta, che niente può contro la sua malattia, ma che potrebbe far arrivare ad un risultato sperato da molti.

 

 


16 novembre 2010: IL GRANDE COCOMERO di Francesca Archibugi, Italia 1993, 96'

 

Che ti senti di dire dopo aver visto questo film?

 

 

 

La visione del film che riflessioni ha indotto sulla tua idea della professione medica?

 

 

 

 

Allega tutte le integrazioni che vuoi (articoli di giornale, riferimenti a film, documentari o video, citazioni da libri, poesie, immagini, siti web, ecc.)

 

 

 


30 novembre 2010: LA FORZA DELLA MENTE di Mike Nichols, USA 2001, 99'

 

Che ti senti di dire dopo aver visto questo film?

 

 

 

 

La visione del film che riflessioni ha indotto sulla tua idea della professione medica?

 

 

 

 

Allega tutte le integrazioni che vuoi (articoli di giornale, riferimenti a film, documentari o video, citazioni da libri, poesie, immagini, siti web, ecc.)

 

 

 

 


 

Comments (0)

You don't have permission to comment on this page.