Ad ogni incontro devi esprimere i tuoi pensieri sul film proposto editando questa pagina e scrivendo nello spazio sotto a ciascuna domanda
Il film racconta l’esperienza personale del regista in merito alla sua malattia. Si tratta infatti di un documentario dal tono a tratti sarcastico che racconta le varie tappe che, dopo lungo tempo, hanno portato alla diagnosi di un Linfoma; inizialmente il protagonista manifesta un forte prurito alle gambe ed alle braccia che lo porta a passare notti insonni e che lo spinge a fare visita ai migliori dermatologi del paese, i quali prescrivono medicinali sempre diversi senza mai trovare una soluzione al malessere. È qui che la narrazione pone l’accento su gravi difetti quali la mancanza di ascolto e l’autoreferenzialità che preludono al medico la capacità di esercitare la propria professione
Il paziente infatti nel corso del tempo presenta oltre al sintomo iniziale anche sudorazione notturna e dimagrimento, completando così il quadro clinico della triade di Hodgkin, e,nonostante lui stesso ripeta ai vari medici più volte in maniera molto chiara questo suo quadro clinico, nessun medico giunge a diagnosi.
Nanni Moretti deluso dalla medicina che non ha saputo agire sul suo stato di malessere , viene attribuito al suo problema una base psicologica, sperimenta altre pratiche tra cui la riflessologia e la medicina cinese ed è questo un capitolo dove il sarcasmo raggiunge l’apice secondo me (ad esempio quando il protagonista viene inquadrato nella vasca da bagno ricoperto di crusca) ed il tono non è da meno quando viene raggiunta finalmente la diagnosi. I medici cinesi sperimentando varie pratiche prescrivono a Nanni Moretti una semplice radiografia del torace che finalmente sblocca la situazione portando alla diagnosi. È molto ironico il fatto che siano pratiche “altre” a risolvere il problema: Nanni moretti rende l’idea in maniera molto forte.
Il film si conclude altrettanto ironicamente con il protagonista che afferma che bere un bicchier d’acqua possa migliora la nostra salute.
Il tema principale del film è la COMUNICAZIONE.
La comunicazione è importantissima in ogni ambiente professionale soprattutto in quello medico-sanitario. Il film fa vedere medici molto freddi con un approccio esclusivamente scientifico verso il paziente senza soffermarsi neanche un momento sull'ascolto e senza avere un minimo interesse nello stabilire un rapporto personale con il paziente.
In questo spazio mi soffermerò sulla patologia che presenta il protagonista.
Un accenno patologico non farà male a nessuno!
http://it.wikipedia.org/wiki/Linfoma_di_Hodgkin
Prima di essere medici siamo persone.
Bisogna sempre coltivare la nostra umanità senza dimenicare la nostra personalità perchè una negligenza in questo campo porterebbe un grave danno a noi stessi e ai pazienti che andemo a curare.
Questoè quello che vediamo nel film. Un uomo che ha curato solo il suo aspett scientifico perdendo l'umanità e la sensibilità verso il paziente.
Questo film ci mostra che la figura del medico che taglia, cuce e se ne va non funziona. Un medico non puo' soltanto guarire il guasto al meccanismo fisiologico ma deve soffermarsi sulla totalità delle forme del paziente in ogi suo aspetto che porterà alla completa guarigione.
Coltivare la componente umana è un dovere del medico, in quanto deve essere un professionista della medicina e dello spirito umano.
Tagliare, rimuovere e ricucire è solo la tela del quadro della nostra professione, ma un quadro senza una valid conice non lo troverete mai in nessuna galleria d'arte.
Consiglio la lettuadi questo link:
http://www.consultadibioetica.org/rapporto_medico_paziente.html
Nel film lo psichitra si immedesima nella situzione di una sua paziente di nome "Pippi".
Stabilisce subito un rapporto speciale che va oltre al classico medico-paziente. Questo libera la sua tormenta interiore trovando il suo lavoro come unica isola di salvataggio.
Si arriverà a uno scabio di ruoli tra Arturo e Pippi.
Infatti avremmo il primitivo paziente che arriverà psicanalizzare lo psiciatra.
Il grande cocomero è un film che mi ha attirato molto perchè tratta di un aspetto della medicina molto delicato come la malattia mentale. Credo che per la cura di questa patologia non basti un'ottima preparazione medico-scientifica, ma serva una predisposizione personale alla dedizione e al contatto con il paziente.
Bisogna avere una forza psicologica personale che ci permetta di essere in grado di affrontare i probemi più terribile della mente dei pazienti.
E' una continua sfia con la mente con il tremendo pericolo dell'inversione dei ruoli.
Pensieri e parole di un malato di mente: http://luigipaoloni.wordpress.com/
Il film si sviluppa come una sorta di diario personale della protagonista.
La lotta dell'autrice con la sua malattia,il tutto condito da sarcasmo e amore verso la dignità personale. Il conforto della poesia, cio' in cui a sempre creduto Vivian, durante la malattia.
L'assoluta conapevolezza della situazione umana non basta per non far stupire Vivian della sua condizione che la porterà alla morte come una qualsiasi persona che cambia colore.
Ma la vera forza di Vivian è l'animo che solo la frigida morte potrà calfire, ma solo per un momento.
Ogni paziente è prezioso e unico in quanto tale.
La persona che noi chiamiamo paziente in quanto affetto da una qualsiasi disfunzione fisiologica non ha bisogno soltanto una cura medica-farmacologica, ma avrà bisogno di una considerazione totale in ogni suo aspetto da quello più elevato al piu' coatto.
Ed è questo cio' che deve fare un medico.
"Niente resiste tranne le qualità della persona. "
Walt Whitman
Ritrovo questa frase nelle smorfie del visio di Vivian.
In questo film vediamo un medico che ama il suo lavoro.
Un medico pronto a saltare ogni ostacolo per raggiungere i suoi sogni. Le sue azioni sno intrinse di passione e dedizione che lo porteranno ad aiutare gl altri senza nessuna distinzioni di razza, sesso e credo religioso.
Una collaborazone fra due persone di origine diversa ma programmati per un unico scopo.
Bisogna perseguire i sogni senza farsi demoralizzare dagli impevisti che i presentano.
Un medico deve anhe rischiare. RISCHIARE sapendo quello che è in gioco, conoscendo il limite delle proprie capacità. Un medico deve saper gettarsi di là dall'ostacolo senza pero' invadere campi da lui sconosciuti.
Questo porterà a una continua amplificazione della conoscienza scientifica la quale si distibuirà a macchia d'olio sulla vita delle persone.
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Mi sento di dire che bisogna sempre crederci fino in fondo. L'amore che spinge i genitori dedl povero Lorenzo a cercare ogni tipo di cura per il loro figlio è veramente ammirabile.
Non arrendersi davanti a niente e nessuno, per perseguire uno scopo nobile.
Questo è l'insegnamento di questo film, NON arrendersi mai!
Avvolte il medico deve fermarsi a decisioni piu' grandi di lui.
Vedo che in delle situazoni la medicina deve piegarsi al mercato e all'economia.
Non è possibile avere fondi per la ricerca di una malattia rara perchè non sarebbe economicamente vantaggioso.
Non vale la pena finanziare studi per una malattia che colpisce poco pù di dieci persone.
Ma chi ci pensa a Lorenzo?
Allego la recenzione de libro "L'olio di Lorenzo"
http://libriblog.com/romanzi/lolio-di-lorenzo/
Film molto bello e molto significativo.
Con questo film si chiude la stagione del cineforum. Meno male un flm allegro!
Vediamo un uomo che ama il suo mestiere, e che facendo uso dell'umorismo riesce a valicare ostacoli che gli si presentano.
Molto significativo il modo in cui si pone verso gli altri, non come un SemiDio ma come qualcuno che offre un aiuto al prossimo. La sua chiave è l'umorismo il riso, meglio di cosi'!
Bisogna sempre avere un approccio di umiltà verso coloro che andremo a curare.
Usare l'umorismo come arte curativa è molto Nobile.
L'autoironia del protagonita riesce a conortare centinaia di bambini, facendomi pensare che avvolte è meglio un sorriso che una pasticca!
Usare come modello un medico del tpo di Pacht non è che sano e vitale.
Per chi fosse interessato,
qualcosa di vicino a noi: www.meyer.it/notizia_2.php?IDnotizia=4938&IDcategoria