Ad ogni incontro devi esprimere i tuoi pensieri sul film proposto editando questa pagina e scrivendo nello spazio sotto a ciascuna domanda
questa storia ci insegna ad essere umili e a mettersi nei panni degli altri. l'ultimo episodio del film racconta l'odissea vissuta dal protagonista nel cercare un rimedio alla propria sofferenza. E' stato angosciante vedere quale trattamento hanno riservato al protagonista! Penso sia importante riflettere su un tema del genere perchè ci insegna ad essere umili di fronte alla malattia e,ancor piu', di fronte al malato
la presunzione di poter essere sempre in grado di diagnosticare la malattia dei propri pazienti, ha portato gli operatori-medici del film a rendersi ridicoli e superficiali. Tale presunzione andava di pari passo con la convinzione che la malattia appartenesse per forza al settore specifico dello specialista che, di volta in volta, analizzava la malattia. Cosi', guardando il problema da un angolo, se ne è persa la complessità e il risultato è stato fallimentare.
L'esperienza del protagonista non è troppo lontana dalla realtà che forse, un giorno, qualcuno di noi si vedrà costretto ad affrontare. Al passaggio da medico a paziente, seguirà un cambiamento nella vita professionale del protagonista che lo porterà a render conto prima al malato che alla malattia, prima all'uomo che al paziente.
E' sicuramente importante mantenere un certo distacco tra il medico e il paziente, quel giusto distacco che serve per adempiere ai propri doveri senza che sentimenti ed emozioni ne influenzino il fine ultimo che è la cura della persona, con la speranza che questo non ci porti ad una alienazione completa dall'uomo che si ha davanti.
La figura di Arturo, il medico protagonista che vive solo per il suo lavoro, è ammirevole ma ha anche innumerevoli limiti. Idealmente sarebbe perfetto vivere ed essere completati solo dal proprio lavoro perchè questo ci porterebbe, con molta probabilità, a farlo al meglio delle nostre possibilità.
In una vita,quella lavorativa, Arturo si sente totalmente appagato ma contemporaneamente si trova solo e insoddisfatto nell'altra vita,quella privata,intima. Il risultato era chiaramente leggibile nei suoi occhi:quelle vite non sono separabili, sono due aspetti di una stessa realtà.
Questo è stato sicuramente il film più duro di tutto il cineforum. I medici si mostrano incuranti del profilo psicologico della paziente e non riescono nemmeno a percepirne i peggioramenti fisici.
Questo film rinforza sempre di piu' l'importanza del rapporto medico-paziente. Deve essere si un rapporto professionale ma il più umano possibile.
film di incredibile spessore,ispirato alla vera storia di Alfred Black e del suo tecnico di laboratorio Vivient Thomas. E' ammirabile il rapporto del protagonisti, insieme affrontano le barriere dello spazio e del tempo per un grande traguardo: il primo intervento di anastomosi succlavio polmonare per guarire la tetralgia di Fallot. E' ambientato negli anni 40, periodo in cui ancora la diversità raziale era fermamente presente nell' intricata trama sociale. E' un film molto moderno nei contenuti proprio per il rapporto di amicizia che che lega i due protagonisti nonostante le difficoltà del tempo. La loro preziosa collaborazione li spinge a tentare l'impossibile sia nel loro lavoro che nella loro vita privata.
E' un tema molto attuale specialmente per una società multietnica come la nostra. Avere degli obiettivi ambiziosi è un ottimo punto di partenza per ottenere dei risultati strabilianti, ma si deve essere pronti a pagare degli alti prezi. Anche se il fine è nobile i mezzi purtroppo non lo sono sempre.
questo film ha dei contenuti diversi rispetto agli altri film finora visti. La malattia del piccolo Lorenzo non ha cura. La disperazione dei suoi genitori li spingerà a diventare degli esperti in campo mondiale di questa malattia e a trovare un rimedio che però purtroppo non è sufficiente per la guarigione.
Il tema è attualissimo: una malattia affinché interessi la ricerca deve essere una fonte di guadagno.
Patch Adams non solo è stato il grande uomo che ha introdotto la risoterapia nei primi anni 70, ma è stato anche l'uomo che ha ridato valore e importanza al contatto umano con i pazienti. Come è già stato detto, è importante considerare anche l'aspetto emotivo del paziente. Patch Adams ci ha insegnato che per combatte la malattia è necessario affrontarla su tutti i campi, in particolare sul campo della mente. Migliorando la qualità della vita dei pazienti in ospedale, si ha piu' possibilità di ottenere risultati positivi alle terapie.
Patch Adams è un esempio per tutti noi.