In numerosissime situazioni il mouse non basta per fare quello che ci serve. Per esempio quando dobbiamo inserire un testo qualsiasi. Questo può accadere scrivendo una lettera, un messaggio di posta elettronica ma anche solo dovendo riempire le caselle di un modulo in Internet. È evidente che qui ci serve la tastiera, la parte del computer che ricorda più da vicino la macchina da scrivere ... o almeno la ricorda a chi ha più di 40 anni!
Quando fate partire una qualsiasi applicazione che in qualche modo richieda di scrivere qualcosa, si apre una finestra nella quale viene offerto uno spazio, di solito bianco, con un cursore a forma di trattino verticale intermittente, posizionato in alto a sinistra, ossia nella posizione nella quale usualmente si inizia a scrivere su un foglio nuovo.
Importante: Attenzione perché a questo punto gli oggetti che puntano qualcosa sul desktop sono due. Uno è il puntare che abbiamo già discusso: è controllato dal mouse, può essere portato in qualsiasi posizione del testo, non è intermittente e, normalmente ha la forma di una freccia rivolta in alto a sinistra, in certe posizioni assume invece forme diverse che dipendono dal contesto. Il secondo, detto cursore si trova all'interno di una finestra adibita alla scrittura di testo, ha solitamente la forma di un trattino verticale, è intermittente, non è di solito controllato dal mouse. Esso indica invece il punto in cui viene scritto il testo non appena noi iniziamo a premere i tasti della tastiera. Via via che scriviamo, il cursore si sposta verso destra, rimanendo sempre posizionato alla destra dell'ultimo carattere scritto. Esso è quindi importante perché vi dice dove verrà scritto il prossimo carattere che batterete. La sua posizione può essere cambiata tuttavia anche con il mouse.
Prima di continuare diamo un'occhiata alla tastiera perché la ricchezza di tasti delle tastiere moderne può essere un ulteriore elemento di sconforto per i principianti. Infatti vi sono ben più tasti di quello ci aspetteremmo sulla base delle lettere dell'alfabeto e dei segni di interpunzione.

L'esempio che segue è quello di una normale tastiera italiana. Perché italiana dirà qualcuno? Ebbene sì, c'è anche questa complicazione. Del resto è evidente, lingue diverse utilizzano alfabeti diversi. In italiano per esempio vi sono svariate vocali accentate che in inglese non ci sono. È comunque improbabile che vi capiti una tastiera non italiana. Vediamo più da vicino la parte che serve a scrivere.

Prima di tutto bisogna sapere come si fa a controllare l'aspetto minuscolo o maiuscolo dei caratteri. Normalmente i caratteri vengono scritti in minuscolo. Affinché i tasti producano caratteri maiuscoli si deve tenere premuto anche il tasto delle maiuscole (a volte chiamato tasto shift).
Spostarsi nel testo
Supponiano che dopo avere scritto un pezzo di testo vi accorgiate di avere commesso un errore. È evidente che voi volete andare a scrivere dei nuovi caratteri al posto di quelli sbagliati ma il cursore è posizionato alla fine del testo. Ebbene, il sistema più veloce per andare a scrivere dove volete voi è quello di utilizzare il mouse in questo modo: portate il puntatore immediatamente a sinistra della posizione dove volete scrivere i nuovi caratteri e fate un click. Da questo momento il cursore si trova in mezzo al testo dove lo avete posto voi.
C'è tuttavia anche un altro modo per spostare il cursore da una parte all'altra del testo. Si possono utilizzare i tasti con le frecce che si trovano nella parte sinistra di tutte le tastiere: ogni pressione di uno dei tasti sposta il cursore nella direzione indicata dalla freccia sul tasto, semplice. I tasti con le frecce sono quattro: per spostarsi a destra, sinistra, in alto e in basso. Che succede se si insiste a spostare il cursore con le freccette oltre i limiti del testo visibile nella finestra? Se la direzione imposta al cursore è verso destra o verso sinistra, questo segue semplicemente il flusso del testo: al limite destro di una riga va a capo e al limite di una riga a sinistra va alla fine della riga precedente. Se invece si cerca di condurre il cursore sopra la prima riga o sotto l'ultima riga visibile, accade che il testo si mette a scorrere nella finestra di una riga alla volta. Si dice proprio scorrere, in inglese c'è un termine preciso: scroll. Quasi sempre, vicino ai quattro tasti con le frecce ve ne sono altri quattro, con i seguenti nomi: Ins, Canc, Inizio, Fine, Pag giù e Pag su.
È normale fare scorrere il testo (ma anche molti altri tipi di documenti) nella finestra. Dopotutto l'atto di far scorrere il testo nella finestra corrisponde all'atto di girare le pagine in un documento cartaceo. È un'operazione che si fa così comunemente che le finestre sono state dotate di appositi comandi per facilitarla.
Si tratta delle "barre di scorrimento", scroll bar in inglese. Possono essere verticali o orizzontali e appaiono solo se il documento si estende al di là delle dimensioni delle finestre. La barra di scorrimento orizzontale si trova in basso e quella verticale a sinistra. In tutti i sistemi, le barre di scorrimento sono composte da una barra e da due bottoni, uno con una freccia in alto ed uno con una freccia in basso.
Nei Mac questi bottoni si trovano ad un'estremità della barra, invece in Windows i bottoni con le frecce stanno alle due estremità. La barra contiene un bottone di lunghezza variabile che può trovarsi in una posizione qualsiasi della barra stessa.
Tutti questi oggetti si manovrano con il mouse.
Se fate click su uno dei bottoni con la freccia il documento scorre di un piccolo tratto nella direzione della freccia, per esempio di una riga. Invece la barra si può usare in due modi diversi. Uno consiste nel fare click al di sotto o al di sopra del bottone sulla barra. Si ottiene così l'effetto di far scorrere il documento di un'intera pagina nella direzione corrispondente, laddove per pagina si intende la superficie del documento vista dentro la finestra. L'altro modo di utilizzare la barra è quello di trascinare il bottone.
Se agite con il meccanismo del trascinamento vi accorgete che esso è libero di scorrere sulla barra, come se si trovasse su di una guida. Trascinando il bottone su e giù lungo la barra vedete il doumento scorrere nella finestra.
Se usate la barra verticale per esempio, spostando il bottone verso l'alto il documento scorre verso l'inizio, spostandolo invece verso il basso il documento scorre verso la fine; quindi la posizione del bottone sulla barra è rappresentativa della zona del documento che state vedendo: se il bottone si trova intorno al centro della barra vuol dire che state guardando una porzione centrale del documento. Non solo, il bottone dà anche un'altra informazione. Guardando finestre diverse vi potete accorgere che il bottone sulla barra di scorrimento può avere lunghezze diverse. In alcuni casi può arrivare a coprire quasi tutta la barra mentre in altri può essere piccolissimo, perché? Il motivo sta nel fatto che la lunghezza del bottone rispetto a quella della barra rappresenta l'ampiezza della finestra rispetto alla dimensione del documento. Vale a dire: se il documento è così piccolo che nella finestra lo vedete quasi tutto allora il bottone sarà lungo quasi quanto la barra. Invece, se il documento è molto grande e voi nella finestra ne vedete conseguentemente solo una parte molto piccola, il bottone sarà proporzionalmente molto piccolo rispetto alla barra.
Abbiamo visto che possiamo spostarci molto facilmente nel documento. Che succede tuttavia al cursore quando mi muovo con la finestra in parti diverse del documento? Il cursore rimane dov'era nella parte di documento dalla quale vi siete allontanati. Ma allora, che succede se, in questa situazione, vi mettete nuovamente a scrivere con la tastiera? Succede che, appena battete il primo tasto, la finestra ritorna immediatamente sulla zona del documento dove avevate lasciato il cursore.
E per cancellare? Di sicuro prima o poi avremo da cancellare qualcosa. Anche questo si può fare in modi diversi. Il più immediato consiste nel porre il cursore immediatamente a destra dell'ultimo carattere che si vuole cancellare ...
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