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Sladojevich Silvia

Page history last edited by Silvia Sladojevich 13 years, 1 month ago

PORTFOLIO

Ad ogni incontro devi esprimere i tuoi pensieri sul film proposto editando questa pagina e scrivendo nello spazio sotto a ciascuna domanda

 


12 ottobre 2010: CARO DIARIO di Nanni Moretti, Italia 1993 (IV episodio: Medici) 30'

 

Che ti senti di dire dopo aver visto questo film?

La scelta del film è molto azzeccata. L'ironia amara di Moretti cattura sempre la mia attenzione e seppure io non avessi mai visto "Caro Diario" , questo spezzone mi ha molto coinvolta nell'immediato.

La cosa divertente è che dal momento che sono soltanto al secondo anno di medicina e sono più vicina al lato del paziente che del medico, mi sono immedesimata molto nel film tanto da sentire il prurito come il personaggio!

E anche l'impotenza provata da Moretti è molto palpabile e riconoscibile:  è utile immedesimarsi "nell'altra parte" .

Un ottimo "memento"

 

La visione del film che riflessioni ha indotto sulla tua idea della professione medica?

Principalmente ne ha indotte due, che poi sono stata in parte approfondite anche nella discussione in aula. 

La prima cosa che ho pensato è che a volte la facoltà ci porta a diventare " macchine da guerra" che memorizzano nozioni su nozioni così lontane poi dall'applicazione pratica che sembra che quasi non si tratti nemmeno di essere viventi!

Un esame dopo l'altro, biochimica, anatomia studiati in parte come esami da superare, come pagine da memorizzare...

 

E' dell'uomo che stiamo parlando.

 

Del malato.

Di persone, come Moretti nel film, che lasciano nelle nostre mani ciò che hanno di più prezioso.

Quando ci insegneranno all'università veramente a trattare con l'UOMO, a prescindere dalla malattia e dal "caso" che rappresenta? Basteranno gli esami di clinica ad insegnarci a interagire con un essere umano in tutte le sue fragilità (magari acuite dalla sofferenza) o tutto sta a discrezione della sensibilità che ognuno di noi ha più o meno sviluppata?

Sarò in grado, anche con l'esperienza che avanza, di ascoltare SEMPRE con attenzione chi mi trovo davanti?

Senz'altro l'iniziativa del cineforum, per quanto un po' mi faccia sentire in colpa per le ore rubate allo studio di altre materie, ci porta a riflettere. Ad alzare la testa dai libri sia in senso letterale (per un pomeriggio) che metaforico...Ci dà un monito come persone prima che come studiosi di medicina ("non perdere mai la capacità di ascoltare e prestare attenzione a ciò che ti viene detto dall'altro", rimbomba nella testa)...

Ci ricorda infine che tutta la nostra fatica nello studio ci porterà (si spera!!!!!!) a realizzarci in quella che non è una semplice professione ma una vera e propria missione di vita e che dobbiamo quindi metterci più umanità possibile. 

Il secondo spunto di riflessioni si allaccia infatti all'importanza dell' Humanitas nella professione, l'importanza di essere sostegno per le persone, autorità e senso di sicurezza e fiducia. Per fare questo, come è stato detto nella discussione, dobbiamo documentarci più possibile, leggere romanzi e quotidiani, coltivarci come uomini, non perdere MAI la passione per quello che stiamo facendo, non sentirsi mai arrivati neanche dopo 30 anni che si curano le stesse cose... 

Di fatto nel film Moretti, prima di scoprire la sua vera malattia, si rivolge più volte a un centro di medicina cinese. Non sente grandi miglioramenti ma è proprio l'ambiente sereno, l'attenzione per l'altro e una certa tranquillità che lo spingono a tornare lì. Ed è a un rapporto così,  oltre che a una maggiore conoscenza dei sintomi e una maggiore umiltà rispetto ai medici che abbiamo visto rappresentati , che dobbiamo puntare.

 

Allega tutte le integrazioni che vuoi (articoli di giornale, riferimenti a film, documentari o video, citazioni da libri, poesie, immagini, siti web, ecc.)

Collegandomi a quanto ho detto nella domanda precedente circa la capacità di coltivarsi come uomini:

 

http://www.youtube.com/watch?v=vCvgZBg_-dc

 

Allego il video della canzone cantata da Fiorella Mannoia "Inevitabilmente" che corona il finale del film e ce lo fa amare ancora di più...

 

Inoltre volevo fare un piccolo tributo a quei professori che, nonostante i tagli alla didattica, la noia, l'età...riescono ancora a farci emozionare a lezione e riescono a mettersi in gioco e a trasmettere un po' di loro a noi studenti...

Sono rarissimi (ne conterei 2-3 in due anni di corsi a medicina) ma davvero è per loro che ha ancora senso questa università.

 

Grazie davvero a chi ci fa riflettere e riesce, pur con pochi mezzi, ad aprire le nostre menti.

 

 

 

 


19 ottobre 2010: UN MEDICO UN UOMO di Randa Haines, USA 1991, 124'

 

Che ti senti di dire dopo aver visto questo film?

Il film è abbastanza scontato, non appena inizia uno si immagina già la fine. Alcuni tratti sfiorano perfino il patetico eccessivo...

Detto questo, il film è molto inerente all'argomento del cineforum, l'attore protagonista è bravo.

 

 

La visione del film che riflessioni ha indotto sulla tua idea della professione medica?

Al solito, come ho scritto per Caro diario di Moretti, la riflessione comune che questa attività sui film induce è appunto l'importanza di un rapporto umano con i pazienti. 

Se posso muovere una critica, direi che la discussione post-film ha preso una direzione un po' poco troppo sul personale. Ci è stato chiesto se qualcuno avesse avuto esperienze personali riguardo ai medici e al rapporto medico/paziente... Nessuno ha parlato, ma probabilmente raccontare le esperienze personali o familiari davanti a un bel gruppo di persone riguardo alla malattia non è proprio facile... A volte non lo è nemmeno davanti a un gruppo raccolto di persone che magari ci sono amiche!

Quindi quello che in parte contesto è il fatto che manca (anche per colpa nostra) una bella discussione accesa e vivace dopo la visione.

 

Allega tutte le integrazioni che vuoi (articoli di giornale, riferimenti a film, documentari o video, citazioni da libri, poesie, immagini, siti web, ecc.)

http://www.medicinanarrativa.it/index.asp

Allego un link su un sito interessante sulla MEDICINA NARRATIVA:

"Questa Medicina Narrativa (NBM, Narrative Based Medicine) si riferisce non solo al vissuto del paziente ma anche ai vissuti del medico ed alla loro relazione.

 

Ed è proprio in questa ottica che nasce questo sito, con l’intento di promuovere lo sviluppo della capacità narrativa in chi soffre, ma anche in chi lavora giornalmente con tale sofferenza, favorendo il reciproco incontro."

 


16 novembre 2010: IL GRANDE COCOMERO di Francesca Archibugi, Italia 1993, 96'

 

Che ti senti di dire dopo aver visto questo film?

credo che si debba dare atto a Francesca Archebugi di aver evitato sia la banalità che la facile caduta di tono, scegliendo un film così diffcile per il tema affrontato. Il film è bello e adatto al contesto.

 

 

La visione del film che riflessioni ha indotto sulla tua idea della professione medica?

Tanti buoni propositi, al solito... Poi vediamo in pratica cosa combineremo...

Di sicuro non vorrei mai essere un medico che non dà considerazione alla persona...

 

 

 

Allega tutte le integrazioni che vuoi (articoli di giornale, riferimenti a film, documentari o video, citazioni da libri, poesie, immagini, siti web, ecc.)

 

 

 


30 novembre 2010: LA FORZA DELLA MENTE di Mike Nichols, USA 2001, 99'

 

Che ti senti di dire dopo aver visto questo film?

Un film crudo, che affronta la malattia senza intermediari e senza mezzi termini.
A tratti spietato e brutale, soprattutto quando i medici sembrano essere interessati solo alle statistiche e alle pubblicazioni anzichè alla paziente.

 

 

 

La visione del film che riflessioni ha indotto sulla tua idea della professione medica?

 

Mi ha fatto riflettere  su quanto sia difficile ogni giorno avere a che fare con casi simili e situazioni così drammatiche. Ci vuole una preparazione psicologica forte per essere un BRAVO medico non indifferente come alcuni oncologi del film.

 

 

Allega tutte le integrazioni che vuoi (articoli di giornale, riferimenti a film, documentari o video, citazioni da libri, poesie, immagini, siti web, ecc.)

 

 

 

 


 

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