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Introduzione

Page history last edited by Andreas Formiconi 15 years, 8 months ago

L’atmosfera

 

Uno studente di una classe di specializzazione di medicina nucleare nella quale avevo cercato di spiegare l'idea di questo corso, mi disse che sì, forse questa poteva essere interessante ma era certamente molto fumosa. Con questa osservazione lo studente aveva centrato il punto fondamentale. Se mi avesse detto di avere tutto chiaro mi sarei preoccupato molto.

 

Forse, l'obiettivo preminente del corso è proprio quello di acquistare maggior confidenza con la sensazione di fumosità e, in maniera complementare, ridurre la fiducia nel controllo.

 

Perché ho scritto la parola corso in corsivo? Perché questo non è un corso nel senso convenzionale e d'altro canto non esiste una parola adeguata, ce ne vorrebbe una nuova. Proviamo a supplire con una perifrasi:

 

Un percorso che un insieme di persone interessate può seguire liberamente e autonomamente con l'aiuto di un facilitatore per accrescere la propria confidenza e autonomia in un particolare ambito.

 

Con termini convenzionali avremmo invece detto:

 

Un corso nel quale un insegnante esperto fornisce la conoscenza di una particolare materia.

 

In un corso convenzionale tutti si aspettano una serie di eventi ben definiti:

 

  • leggere un testo scritto dal docente (cosa rarissima, spesso il testo non esiste affatto)
  • eventualmente eseguire un test di ingresso quasi sempre fatto di domande a crocette
  • seguire una serie di lezioni frontali (purtroppo spesso degenerate in una mera proiezione di diapositive)
  • raramente, eseguire delle esercitazioni
  • eseguire un test di uscita quasi sempre fatto di domande a crocette
  • portarsi dei crediti a casa

 

I'esperienza che sto proponendo vi apparirà invece fumosa, in primo luogo perché quasi sicuramente non avete mai partecipato a nulla di simile e in secondo luogo perché la fumosità è proprio uno degli elementi fondamentali che formano la qualità dell'esperienza.

 

Vi dico ora brevemente cosa succederà. Fare un percorso vuol dire agire, fare delle cose, andare da qualche parte, quindi siete esortati a partecipare in modo attivo e non in modo passivo come accade usualmente nei corsi e nella stragrande maggioranza delle scuole di ogni ordine e grado. Siete esortati ad iniziare sin da ora, anche se poi ci vedremo nella sede del congresso in un luogo ed in orari predeterminati. Le riunioni che faremo al congresso saranno solo un elemento dell'esperienza, necessario ma non sufficiente. Vi dico subito inoltre che per ricevere i crediti sarà necessario presentarsi al congresso avendo fatto delle cose che sono molto facilmente visibili al facilitatore, cioè al sottoscritto. Quando ci vedremo la prima volta al congresso io saprò esattamente chi avrà fatto qualcosa e cosa avrà fatto. Eventuali partecipanti che non avessero fatto niente saranno liberi di partecipare agli eventi ma non potranno ricevere crediti.

 

Il percorso può essere immaginato come un gioco che consiste nell’esplorare un territorio del quale non si conosce quasi niente. Si sa che ci potrebbero essere delle cose utili o interessanti e che per trovarle è necessario procurarsi alcuni strumenti ed imparare ad utilizzarli. Gli strumenti si trovano lungo la via e si impara ad usarli andando. Di alcuni di questi non si può fare a meno per procedere mentre altri sono facoltativi e si possono scegliere secondo le proprie inclinazioni.

 

Invito a seguire le proprie inclinazioni anche per quanto riguarda la gestione del tempo. Ognuno partecipa seguendo il proprio ritmo e utilizzando i momenti prediletti o comunque disponibili. L’unico vincolo temporale deriva dal fatto che il percorso può essere seguito da ora alla data del congresso. La cosa importante è che la cosa venga presa come un gioco, per questo è utile iniziare presto.

 

Alla fine del percorso, quando ci vedremo al congresso, qualcuno di voi avrà scoperto delle cose nuove e forse utili per la propria vita e per la propria professione, qualcuno sarà forse entusiasta, qualcuno meno perché sarà riuscito a scoprire poco, qualcuno sarà invece deluso perché gli parrà di non avere trovato nulla. Di queste sensazioni, di ciò che avrete trovato, dei collegamenti che sarete riusciti a stabilire fra di voi e con il resto del mondo, discuteremo insieme al congresso. Da queste discussioni potrebbero anche emergere delle nuove idee che potranno dar vita ad una coda post-congressuale.

 

Quello che vi sto proponendo è un esperimento formativo e come tale ha una valenza duplice: è un qualcosa di assimilabile ad un corso al termine del quale vi aspettate di avere conosciuto delle cose nuove e di avere acquisito delle competenze nuove ma anche la modalità di esecuzione è essa stessa oggetto di apprendimento.

 

Come in ogni esperimento degno di questo nome potrebbe anche non emergere assolutamente nulla. Stiamo rischiando ma il rischio è intrinseco alla ricerca vera: il risultato di una vera ricerca può anche essere l'assenza di risultato. La conoscenza aumenta anche così.

 

Lo spirito adeguato è quello del gioco, intriso di curiosità, magari passione, magari infine anche un po’ di perseveranza. Quello che dovremmo fare è cercare di costruire insieme un bellissimo esperimento formativo.

 

 

Qualche nome

 

Iniziamo a dare un po’ di nomi alle cose anche se in modo molto sintetico. Uso i nuovi termini tout-court, senza aggiungere spiegazioni. Queste emergeranno nei vari testi introduttivi che dovrete leggere.

 

Ufficialmente il contesto è quello dell’aggiornamento professionale continuo. In realtà penso che il contesto sia assai più ampio e concerna un diverso atteggiamento verso la formazione che i cittadini della società conoscenza debbono assumere per esserne membri attivi.

 

Il territorio nel quale si svolgerà il percorso è Internet.

 

Le cose che dovremmo scoprire sono le Open Educational Resources, cioè materiali didattici, strumenti, ambienti di lavoro e di cooperazione utili per accrescere le proprie conoscenze e competenze e liberamente disponibili. Va da sé che saremo interessati particolarmente a tutto ciò che concerne la medicina nucleare ed ogni altro campo ad essa connesso.

 

Qualche informazione in più sulle OER le potete trovare in questa pagina wiki. Quello che ci serve osservare ora è che tali risorse stanno diventando sterminate e quando si cerca qualcosa è un po’ come cercare un ago nel pagliaio. Il trucco che dovremmo riuscire a realizzare nel corso è quello di creare un meccanismo di ricerca di gruppo dove tutti sono interessati a trovare risorse in un certo ambito, medicina nucleare a campi affini per l’appunto. Avrei dovuto scrivere ricerca di massa a dire il vero perché i fenomeni di social networking funzionano allorché si supera una certa massa critica ma nel nostro caso dovremo accontentarci di qualcosa di meno. Gli strumenti che consentiranno di realizzare questo meccanismo saranno i blog ed i feed RSS ma non anticipiamo troppo per ora.

 

I nuovi strumenti che troveremo e che impareremo ad usare sono gli strumenti di social networking che nel loro insieme danno luogo al cosiddetto WEB 2.0; giusto per dare qualche nome: blog, feed, aggregatori, wiki e tanti altri.

 

Potete trovare una descrizione di questi strumenti nel capitolo Iniziamo a fare qualcosa. È proprio attraverso l'attenta lettura di questo capitolo che coloro i quali lo vorranno potranno iniziare questa avventura.

 

Nella sezione successiva riassumo le tappe essenziali del percorso.

 

 

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